ACCADDE MERCOLEDÌ.
Facile prendersela con la Chiesa. Ma quando a farlo è un indefesso cattolico, il pagano ne gode ancora di più, tanto che il nostro buon Virgilio premierà Dante portandoselo in braccio dal fondo della terza bolgia fin sul colmo del ponte successivo.
Livia non estrae infatti il numero 19 che identifica il canto dei simoniaci? (Can’t buy me love – The Beatles) E che simoniaci!
Ficcati sottosopra nelle buche disseminate sul fondo della bolgia (Down in a hole – Alice in chains), questi dannati mostrano di sé soltanto le gambe con tanto di piedi infuocati.
Il pellegrino è attratto da quello che più di tutti sgambetta e dopo averlo blandamente deriso viene a scoprire che si tratta di un papa; e la cosa peggiore che questi (Nicolò III) non tarda ad annunciare i prossimi che lo seguiranno in tale condizione: Clemente V e quello che molto sarcasticamente usava firmarsi il servo dei servi (Serve the servants – Nirvana), Bonifacio VIII.
Ma che è ‘sta simonia di cui sono colpevoli? L’aver trattato i sacramenti e le cose di Dio tutte come beni alienabili dietro compenso monetario (The Man who sold the world – David Bowie).
Dante rinfaccia quindi al sommo pontefice nientepopodimeno che le sacre scritture usando parole piuttosto pesanti e ne avrebbe volute usati di ancor più gravi, prima di prendersela pure con Costantino (che per inciso si trova nonostante tutto in paradiso) e con la sua indebita donazione.
HELL O’ DANTE
Tutti i Mercoledì ore 21:30
Via Antonio Cecchi, 17 TORINO
Info e Prenotazioni 328 606 2118